Il melo dal Kazakistan al Mediterraneo…
Rcenti studi collocherebbero l’origine del melo al Kazakistan, e più precisamente intorno alla sua capitale Alma Ata, che significa appunto “Padre delle mele”. Questa pianta sarebbe arrivata a diffondersi in tutto il Mediterraneo grazie alla Via della Seta.
Il melo dunque è noto da sempre; apprezzato dai romani e citato negli scritti greci fin dal VI secolo d.C. La mela è il “frutto proibito” che Eva divise con Adamo e di cui si parla nella Bibbia. Le mele simboleggiano sapienza e immortalità, nel Medioevo, i cristiani credevano che rappresentasse il peccato originale.
Il melo è originario della regione Transcaucasica e si pensa sia stato coltivato fin dall’era Paleolitica.
Il melo è una pianta che tollera benissimo il freddo e, con l’eccezione di qualche varietà, può sopportare temperature fino a -25 °C. Le gelate tardive possono procurare seri danni alla coltivazione, naturalmente tutto dipende dal periodo di fioritura della coltivazione.
ll melo è un albero vigoroso e il suo fusto è liscio e le foglie sono ovali, appuntite, di colore verde scuro con margine dentellato. Fiorisce in aprile, e il frutto ha forma sferico allungata e le sue dimensioni variano considerevolmente secondo la varietà. Ha buccia esterna di colore giallo, rosso scuro o verde; all’interno la polpa è bianca o gialla.
Il frutto è noto per il suo valore nutrizionale, da cui il proverbio “una mela al giorno leva il medico di torno”. Il consumo di mele è raccomandato in regime di dieta perché contengono pectina, sostanza che provoca sensazione di sazietà.
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